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SPECCHIO, SERVO DELLE MIE BRAME!

Naturopata - Life Coach - Autore
CRISTIANO DEVAN AVESANI
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SPECCHIO, SERVO DELLE MIE BRAME!

DEVAN
Pubblicato da DEVAN in ESOTERISMO · 13 Gennaio 2024
Tags: EsoterismoAutostimaCrescitaPersonaleEsseniSpiritoAnima
TEMPO DI LETTURA: 20min

“Specchio, Servo delle mie brame. Chi è il più bello del reame!” Ma certo che io! Cristiano Devan Avesani! E chi se no? Del resto lo specchio che nella metafora della fiaba è la vita stessa, come tra poco vedremo, non mente mai! Non può farlo! E' condannato a dire sempre è solo la verità, nient’altro che la verità lo giuro! La vita fa la stessa cosa dello specchio, in quanto riflette esattamente chi sei, senza mentire mai. Così come "il granoturco" dell'omonima canzone di Giorgio Gaber non può far altro che presentarsi giallo per essere fedele a chi lo guarda. Nemmeno lui può mentire. Ed è cosi che funziona l'intera faccenda. Dice Gaber...


si potrebbe quasi dire
che è impossibile sfuggire al destino
di essere congelati nei pensieri degli altri:
eppure il granoturco,
che ha scelto di esser giallo
non si domanda niente e non ricorda,
chissà se poi continua
a presentarsi giallo,
per essere fedele a chi lo guarda.


Canzone capolavoro quella di Gaber che più avanti nel testo dice:


Tu per te non ami, gli specchi degli altri,
che ti ributtano addosso, le tue definizioni!


Ed è proprio di specchi che parleremo in questo 3° articolo dell' Humana Genesis Blog. Specchi che gli Esseni, la casta spirituale che preparò l’uomo-Gesù ad accogliere la venuta del Cristo sulla terra, conoscevano molto bene, in virtù del fatto che erano pienamente consapevoli che la nostra realtà è una realtà psicosomatica. Siamo cittadini di un mondo psicosomatico. Facile il rimando a "Matrix", il documentario sulla realtà dei fratelli Wachoswski. L'abbiamo visto nell'ultimo articolo parlando di Corazza Caratteriale. "Finchè non avremo conosciuto il vero amore" diceva San Paolo, "vivremo come in uno specchio". "Gli altri siamo noi" canta il filosofo Umberto Tozzi.
Ebbene, sulla base di questa concezione, di questa idea sulla realtà, gli Esseni, riconobbero 7 tipi di relazioni con le quali avremo avuto a che fare nel corso della vita. Queste relazioni sono state chiamate “Specchi”, o "Relazioni Specchio" se preferite, in quanto riflettono il nostro modo di rapportarci al mondo ed interagire con esso e si basano appunto sul principio che la realtà esterna è un'immagine riflessa di tutto ciò che viviamo e siamo dentro di noi! I "7 specchi esseni" ci mostrano quindi la via per iniziare a comprendere che tutto ciò che accade nella nostra vita siamo noi. Il Buddha stesso, del resto, ha ripetuto per 40 anni la stessa cosa:


"Non vediamo le cose per come sono,
ma per come siamo”


Quindi, cosa significa tutto questo? Significa che se vogliamo cambiare davvero la nostra vita, non dobbiamo sforzarci nel voler cambiare il mondo esterno, ma dobbiamo trasformare noi stessi in ciò che vogliamo diventare. Per questo il mitico “bapu”, il simpatico nomignolo di Gandhi, affermò:


“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”


Perché il mondo, sei tu! Ma ora vediamo e cerchiamo di capire uno per uno il significato più profondo di queste 7 relazioni/specchio!



PRIMO SPECCHIO
Il primo specchio delle relazioni umane riflette ciò che siamo. E’ quello che abbiamo appena detto: non vediamo gli altri per come sono, ma vediamo noi stessi, in proiezione costante. Nel primo specchio le persone che incontriamo ci rendono manifesto il nostro stato interiore in questo momento. Che ci piaccia o no. Sia in positivo che in negativo. Sono sempre felice, per esempio, quando i miei occhi incontrano il sorriso di un bimbo. "Grazie dello specchio gli dico!" Sono meno felice quando qualcuno mi dà dello stronzo! O mi attacca! Entrambi, comunque, riflettono una parte di me. Quindi, il primo specchio è la realtà quotidiana che ci viene sbattuta in faccia ogni giorno. Vuoi sapere chi sei o credi di essere in questo momento? Beh guardati intorno, le situazioni e le persone che hai attratto. Quello sei tu. Sei esattamente ciò che ti accade, nel bene o nel male. Questo specchio funziona persino quando descriviamo o ricordiamo qualcuno. Descriviamo e ricordiamo sempre noi stessi. Non vediamo nient’altro che noi. Quindi utilizza questo specchio per crescere, aumentare la consapevolezza e comprendere chi sei davvero. Osserva chi incontri più spesso, gli eventi cronici come li chiamo io, quelli che capitano con maggior frequenza. Se incontro qualcuno che non vedevo da anni, forse mi sta aiutando a riportare alla memoria degli eventi legati al tempo in cui ci frequentavamo, amici in comune, qualcosa che abbiamo fatto. Ma se inizio ad incontrarlo più frequentemente, dopo tanto tempo, significa che vuole dirmi qualcosa che proviene dal passato, un qualcosa che ho dimenticato ed ho bisogno di integrare. Credi sia un caso che capiti sempre nelle risse? Eppure tu sei cosi pacifico, cosi buono, serafico, tranquillo! Questo specchio ti aiuterà a comprendere i lati di te che stai negando oppure rifiutando perché tutto ciò che vedi fuori di te, non se nient'altro che tu, dentro.



SECONDO SPECCHIO
Il secondo specchio delle relazioni umane riflette ciò che pensiamo degli altri, il giudizio e il pregiudizio che abbiamo nei confronti degli altri. E' lo specchio del giudizio! Per capire questo specchio, proviamo a fare un piccolo esempio. Sono al bar e un energumeno vicino a me mi infastidisce, mi sta sul cazzo come si comporta, magari fa lo "sborone", è arrogante, si vanta dei suoi averi, dei suoi successi imprenditoriali, economici, del macchinone appena comprato. Bene! Se provo cosi fastidio vicino a lui, per quello che dice, a parte gli 8 litri di Davidoff che si è messo addosso,  devo chiedermi in tutta sincerità, se anche io non sia cosi! E la cosa non è sempre cosi immediata. Se la mia risposta è: "NO! IO NON SONO COSI!" Allora il fastidio nasce dal GIUDIZIO! Lo sto giudicando! Se mi trovo vicino ad una persona che ha avuto successo e lo ha avuto calpestando tutto e tutti pur di ottenerlo e provo fastidio e rabbia, ed io invece ho sempre cercato di avere il massimo rispetto delle persone, cercando di non fare nulla per arrecare danno, è normale che mi incazzi, perché vedrei in quella persona tutto il mio sforzo di essere una persona rispettosa ed empatica verso gli altri. Vedrei tutte le mie aspettative crollare miseramente! E quindi, sei uno stronzo! E' necessario precisare che questo tipo di giudizio è diverso dall'avere una semplice opinione rispetto ad un comportamento che non gradiamo o posizioni verso le qual non siamo d'accordo. La differenza tra giudizio e opinione sta proprio per il fatto che quella cosa "ti sta sul cazzo e ti fa imbestialire". Mi sto incazzando perché questo pirla mi fa vedere i miei giudizi e tutte le mie aspettative di essere una persona migliore, integerrima che vuole un mondo migliore.
Questo specchio ci serve ad alleggerire il nostro animo, soprattutto a non avere aspettative sugli altri e diventare noi stessi il nostro solo e unico obiettivo! E’ uno specchio molto duro perché ci costringe spesso a vedere negli altri situazioni del passato in cui ci siamo sentiti giudicati, delusi e sono crollate le nostre aspettative soprattutto quelle che riversavamo sui nostri genitori, fratelli, ma anche persone con le quali abbiamo avuto rapporti profondi, amici, professori, colleghi. Questo specchio ci ricorda che quando abbiamo un indice puntato verso qualcosa o qualcuno in realtà ne abbiamo puntati tre verso noi stessi. E’ la famosa “pagliuzza”. E’ uno specchio che ci mostra tutto ciò che ci ha ferito profondamente e ci aiuta a ritornare a noi, a smetterla di proiettare ciò che uno deve "essere, dire, fare, baciare, lettera, testamento"..eh. Dobbiamo smetterla d voler cambiare gli altri. Gli altri sono quello che sono. Stronzi, almeno quanto noi. Meravigliosamente stronzi! Questo specchio ci aiuta a rimetterci al centro della nostra vita. Ci aiuta ad amarci e prenderci cura dei nostri talenti! Ringraziare per ciò che si è e per ciò che si ha, senza guardare l’erba del vicino che, del resto, non è poi cosi verde. Tiè.




TERZO SPECCHIO
Il terzo specchio delle relazioni umane riflette i tesori che abbiamo perduto o che stiamo ancora cercando. E' lo specchio dei talenti. Questo specchio si manifesta nella nostra vita quando incontriamo qualcuno per cui sentiamo un'attrazione magica, irresistibile, a volte travolgente. Questa persona incarna un modo di essere e di agire che risveglia qualcosa in noi: un senso di leggerezza, lo stupore per la vita, la creatività, quella passione dimenticata, l'amore per la conoscenza. In questa situazione si accende come una lampadina e sentiamo una certa familiarità con questa persona e proviamo il bisogno fisiologico di voler passare del tempo con lei perché crediamo intimamente che ci possa aiutare a ricordare o ritrovare ciò che abbiamo perduto, ceduto o dimenticato per essere più felici e realizzarci. E' uno specchio che funziona con i grandi amici che adoriamo, i professori che veneriamo, i terapeuti che ci accompagnano lungo un percorso di guarigione profonda, ed è anche lo specchio dell’anima gemella, l’anima che conosciamo da sempre e che incontriamo affinché possiamo ricordarci di chi siamo e ricordarci che siamo fatti della stessa sostanza dell'amore che ci ha creati. Questo specchio è ben rappresentato nella canzone "E ti vengo a cercare" del maestro Franco Battiato in cui dice


"ti vengo a cercare
con la scusa
ti vederti o parlare
perché ho bisogno
della tua presenza,
per capire meglio
la mia essenza"



QUARTO SPECCHIO
Il quarto specchio delle relazioni umane riflette i nostri attaccamenti. Questo specchio ci mostra le nostre dipendenze, le nostre ossessioni e compulsioni, tutto ciò che ha a che fare con il nostro ego inferiore. E’ lo specchio della Corazza Caratteriale come abbiamo visto nello scorso articolo sulla Bioenergetica e della "Peste Emozionale" come vedremo nei prossimi articoli. Questo specchio ci aiuta a riflettere che percorrendo la strada del piacere, del desiderio, del possesso, la strada della "mano sinistra" per dirla in termini esoterici,  potremo perdere le parti più pure e sacre di noi. A cosa stiamo rinunciando continuando a fumare se non alla nostra salute? A cosa stiamo rinunciando alimentando la dipendenza dal sesso se non alla possibilità di aprirci ad una relazione profonda? A cosa stiamo rinunciando dedicando tutto il tempo al lavoro, alle nostre ambizioni, se non al donare affetto e ascolto ai nostri cari che richiedono un po' della nostra attenzione? Quanto ci costa vivere delle nostre pulsioni più tossiche? Questo specchio ci parla dei nostri meccanismi di autodistruzione, dei nostri sabotaggi che fanno riferimento alle nostre credenze negative: non sono degno, non sono meritevole, non sono intelligente, sono brutto, sono cattivo, non sarò mai nulla, è tutta colpa mia. Questo specchio ci insegna a guarire nel profondo, a smetterla di autopunirci, smetterla di dare ascolto solo alla voce interiore che ci vuole colpevoli, cattivi, orribili. E’ lo specchio della redenzione se solo smettiamo di darci addosso ed essere i peggiori nemici di noi stessi e iniziamo ad osservarci con occhi più benevoli, compassionevoli e caritatevoli. In fondo dai, non siamo cosi male…siamo esseri meravigliosi! ORSU! E' lo specchio del perdono, della compassione e dell'accettazione.




QUINTO SPECCHIO
Il quinto specchio delle relazioni umane riflette il rapporto con i nostri genitori in modo analogo al rapporto con Dio. Come vediamo i nostri genitori così vediamo Dio. Quello che ci aspettiamo da Dio, ce lo aspettiamo dai nostri genitori e viceversa. Curiosamente un ateo non ha bisogno di Dio, nell'esatto modo in cui sembra non aver bisogno dei propri genitori. Anzi, spesso nutre per loro totale indifferenza.
La verità è che, ateo, credente, o agnostico che sia, siamo a noi a scegliere i nostri genitori. Eh già proprio cosi. Lo facciamo prima di nascere, attraverso la coscienza del "Corpo Causale", che vedremo quando parleremo delle energie e dei corpi sottili dell'essere umano.
Scegliamo i nostri genitori in modo molto preciso, con quel modo di essere, quel ruolo, con quelle caratteristiche, quelle imperfezioni. E' lo specchio del karma e di tutto quello che abbiamo bisogno di trasformare e guarire dentro di noi per poter essere felici, liberi e vivere nell'amore. Qualunque sia la scelta animica fatta, questo specchio ci porta con sé la possibilità di una grande trasformazione interiore, una vera e propria guarigione karmica! Se per esempio ho scelto un padre assente, un padre che mi ha lasciato crescere allo stato brado, senza alcuna guida, significa che il mio destino, o meglio, l'opportunità karmica che avrò, sarà quello di diventare un uomo che si è fatto da solo! Un "self-made man". Mi sono incarnato per questo e significa che mio padre è il padre più perfetto del mondo così com'è! Il mio primo vero angelo. Ma per fare questo devo guarire quella parte infantile di me che grida disperatamente: "MA DOVE CAZZO ERI QUANDO IO AVEVO BISOGNO DI TE! BRUTTO STRONZO!" E questo grido è rivolto a mio padre quanto è rivolto a Dio. E se rimarrò ancorato a questo dolore, non diventerò mai un uomo, ma ben che vada un tossico o un criminale. Arrabbiato con la vita e con Dio stesso.
Il quinto specchio delle relazioni ci dà inoltre l'opportunità di osservare i nostri genitori oltre ai ruoli che hanno e di iniziare a guardarli come fossero persone come noi, anime, figli di Dio. Non credo che mio padre mi odiasse per non dedicarmi tempo, parlare con me, spiegarmi un po' come funziona questo mondo, guidarmi. Non credo questo, ma credo che, semplicemente, anche lui stesse cercando di capirlo. Come poteva insegnarmi cose che gli erano ancora sconosciute? Impossible! Che poi per me, nemmeno Freud sarebbe stato sufficiente. Tanto per dire. Capisci meglio tuo padre, sempre per restare nell'esempio, quando non è più tuo padre e smetti di vestire i panni del figlio, ma cominci ad osservare le cose in quanto persone, anime che hanno condiviso un tratto di strada insieme. Anime che hanno scelto di condividere un tratto di strada insieme e come vedremo nel 7° specchio delle relazioni, non poteva avvenire nulla di diverso di quanto è avvenuto poiché tutto è sempre perfetto così com'è. Questo non significa che bisogna giustificare tutto, intendiamoci, ma significa comprendere, che bisogna ogni tanto mettersi anche nei panni degli altri. Bisogna rendersi conto una volta per tutte che i nostri genitori non sono Superman o Wonder Woman, ma anime che hanno avuto le nostre stesse difficoltà, le nostre stesse paure, le nostre stesse mancanze d’amore, il loro karma da risolvere, se non peggio. Guarire il rapporto con loro significa riallinearsi con il Creatore stesso.



SESTO SPECCHIO
Il sesto specchio delle relazioni umane riflette la grandezza della nostra anima:


"Non c'è un'anima su tutta la terra
che abbia un fardello
più pesante di quanto
possa sopportare”


Dice il caddy Bagger Vance, interpretato magistralmente da Will Smith nel film "La leggenda di Bagger Vance". Questo specchio ci dice chiaramente che tutte le prove che incontriamo lungo il nostro cammino riflettono la nostra capacità di affrontarle e superarle grazie alla potere della nostra anima.
Questo specchio ci mostra il nostro coraggio, la nostra forza, il nostro potere, il nostro amore e ci aiuta ad entrare in contatto con risorse interiori che mai avremo pensato di avere. Questo è lo specchio dei guerrieri di luce, della vittoria della luce sulle tenebre e ci stimola a credere che anche nelle fredde notti buie dell'anima, quando pensiamo di non avere più speranza e ci sentiamo disorientati, smarriti, depressi, non siamo mai davvero da soli, perché c'è sempre qualcuno pronto a tenderti la mano, in questo mondo o nell'altro.
Il sesto specchio delle relazioni ci aiuta ad avere fede e ad avere il coraggio di andare avanti nonostante la disperazione, perché la risurrezione è la promessa di Dio impressa nel cuore della nostra anima.




SETTIMO SPECCHIO
Il settimo e ultimo specchio delle relazioni umane riflette la nostra perfezione. Nulla può essere diverso da ciò che è, perché tutto è esattamente come deve essere. Al di là di ogni giudizio, di ogni definizione, di ogni etichetta, di ogni paragone, di ogni aspettativa questo specchio ci mostra la perfezione di quello che abbiamo vissuto, di quello che stiamo vivendo e di quello che sempre vivremo. Il settimo specchio è lo specchio dell’accettazione e dell’arrendersi definitivamente al qui e ora. Che c’è di sbagliato in questo momento dal quale vorremmo fuggire? Fermati e osserva cosa sta accadendo nella tua vita. Forse sei troppo avanti o forse sei troppo indietro. Non sei mai qui. Non se mai ora. Questo specchio ci aiuta a diventare questo momento, e questo momento è tutto quello che abbiamo ed è cosi...perfetto! Se non vedi la perfezione di ciò che accade è perché stai giudicando da un solo punto di vista e non hai sviluppato una comprensione così espansa. Arrendersi alla propria ignoranza è il primo passo per espandere la coscienza. "So di non sapere" diceva il saggio Socrate. L'ignorante sa tutto e non ha bisogno di imparare nulla. Arrenditi. Vivi. Ridi di te stesso e vai avanti. Mettiti alla prova. Osserva le cose da vari punti di vista. Ogni cosa ha un suo scopo nell'universo e nulla succede per caso, persino la briciola sul tavolo è lì per un preciso motivo. Respira. Accogli. Perdona e vai avanti.


Con tutto l'amore, la gioia e
l'entusiasmo del tuo
amico DEVAN


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